Dove vedere a Napoli i capolavori di Raffaello Sanzio | Scoprire Napoli

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Il 2020 è l’anno in cui si celebrano i 500 anni della morte del grande artista di Urbino Raffaello Sanzio. Anche a Napoli ci sono delle opere di Raffaello scopriamo dove.

 

 

Il 2020 è l’anno in cui si stanno celebrando i 500 anni della morte di Raffaello il grande pittore di Urbino e, ci sono tante mostre che, a causa della attuale situazione, prolungheranno le loro scadenza.

A Napoli abbiamo tre importanti opere di Raffaello Sanzio nel grande Museo e Real Bosco di Capodimonte dove troviamo tanti capolavori grandi pittori quali Botticelli, Raffaello ma anche di artisti più recenti quali Goya e Warhol. Il Museo di Capodimonte riaprirà alle visite il 2 giugno e si potranno ammirare anche questi grandi capolavori.

Raffaello morì a soli 37 anni il 6 aprile del 1520 ma era già famoso e aveva dipinto tantissimi capolavori. Ed anche a Napoli ci sono tre opere di Raffaello a Capodimonte e fanno parte della Collezione Farnese portata in città da Carlo di Borbone. A Napoli vi era anche un’altra importante opera di Raffaello che ora si trova in Spagna e di cui vi parleremo alla fine del post.

Raffaello Sanzio, un grande artista dell’epoca  

Raffaello Sanzio nacque nel 1483 tra la fine di marzo e l’inizio di aprile a Urbino ed era figlio di un pittore. Nella sua bottega iniziò a disegnare e a studiare le opere di altri artisti di quel periodo tra cui Piero della Francesca. A 11 anni perse il padre e si trasferì a Perugia nella bottega di Pietro Vannucci, detto il Perugino, uno dei grandi maestri del tempo.

Poi soggiornò a Firenze dove ammirò i grandi lavori di Leonardo e Michelangelo che stavano lavorando a grandi capolavori e Raffaello dal 1504 al 1508 iniziò a realizzare i primi suoi straordinari dipinti tra cui alcune Madonne. Poi verso la fine del 1508 Raffaello arriva a Roma per affrescare le Stanze Vaticane proprio mentre Michelangelo lavorava alla Cappella Sistina. A Roma il pittore realizza poi tanti altri capolavori tra cui gli arazzi della Cappella Sistina, tanti ritratti e anche dei palazzi tra cui alcuni cantieri di San Pietro. Raffaello muore il 6 aprile  1520 concludendo La trasfigurazione di Cristo, il suo ultimo capolavoro.

Le tre opere di Raffaello a Napoli nel Museo e Real Bosco di Capodimonte

Le tre opere di Raffaello a Napoli fanno parte della Collezione Farnese portata a Napoli da Carlo di Borbone e si trovano  a Capodimonte

La Madonna del Divino Amore

la Madonna del Divino Amore fu realizzata da Raffaello tra il 1516 e il 1518 ed è un vero capolavoro. Rappresenta la Madonna con il Bambino in grembo che gioca con San Giovannino, sotto lo sguardo di Sant’Anna mentre sul fondo San Giuseppe assiste da lontano alla scena. Un’opera molto bella, indicata anche dal Vasari nel 1550 come tra le più belle di Raffaello, che fu acquistata dal cardinale Alessandro Farnese nel 1565 e che rimase per quasi un secolo a Roma a Palazzo Farnese, ammiratissima e continuamente copiata. Trasferita a Parma a Palazzo del Giardino, l’opera arrivò a Napoli con Carlo di Borbone nel 1734. Recentemente è stata sottoposta a un delicato restauro che ne ha restituito tutta la sua bellezza e la vivacità dei suoi colori

L’Eterno tra cherubini e testa di Madonna

A Capodimonte ci sono anche due pezzi della Pala Baronci un’opera che nel 1789 venne danneggiata da un terremoto e fu parzialmente distrutta. L’opera fu divisa salvando le parti ancora buone  che oggi si trovano anche al Louvre di Parigi, all’Institute of Arts di Detroit, al Museo Nazionale di Palazzo Reale di Pisa e alla Pinacoteca di Brescia. La pala fu richiesta a Raffaello, che allora aveva solo 17 anni, da Tommaso Baronci ed era destinata alla cappella di famiglia a Città di Castello ma poi fu parzialmente distrutta dal terremoto. La parti salvate furono conservate fino al 1849 in Vaticano e poi andarono perdute. Una copia parziale di tutta l’opera del 1791 di Ermenegildo Costantini è conservata nella Pinacoteca di Città di Castello e poi ci sono dei disegni preparatori all’Ashmolean Museum du Oxford e al Museé del Beaux Arts di Lilla.

Il ritratto del Cardinale Alessandro Farnese

La terza opera visibile al Museo di Capodimonte è il Ritratto del Cardinale Alessandro Farnese, futuro Paolo III, che si fece ritrarre da Raffaello per ottenere un maggiore prestigio. Il Cardinal Farnese è ritratto in abiti cardinalizi con una lettera nella mano destra. Un quadro molto bello che ritrae il giovane con lo sguardo fiero, ma allo stesso tempo incerto.

La Madonna del Pesce che era a San Domenico Maggiore

La basilica di San Domenico Maggiore a Napoli

© Ciro Pipoli

Per lunghi anni Napoli ha ospitato un altro capolavoro di Raffaello che è stato per lungo tempo nella Basilica del complesso di San Domenico Maggiore. Il quadro fu realizzato da Raffaello verso il al 1514 per conto di Giovanni Battista del Duce e c’è traccia dell’opera in carteggi dell’epoca nell’attuale Cappella di Santa Rosa da Lima dove era stata messa dal del Duce nella Basilica di San Domenico Maggiore. Nel 1644, durante la dominazione spagnola la “Madonna del Pesce” fu portata nel grande Monastero di San Lorenzo del Escorial nell’omonimo comune in Spagna. Oggi la Madonna del Pesce si trova al Museo del Prado a Madrid. Sembra che per Napoli sia anche passato un altro capolavoro di Raffaello realizzato intorno al 1518. il “Ritratto di Dona Isabel de Requesens”, nobildonna che fu Viceregina di Napoli, Il quadro passò per la corte di Napoli ma fu poi portato in Spagna al rientro della nobildonna e ora si trova al Louvre di Parigi.

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