Abbiamo detto molte volte che Napoli non finisce mai di stupirci. In quale altra città capita che un enorme e pregiato affresco di un famoso artista del seicento, quale fu Aniello Falcone (1607-1657) famoso pittore di battaglie, rimanga nascosto per oltre tre secoli sulla parete di una chiesa monumentale dietro vecchie opere settecentesche.
Accade, naturalmente a Napoli, nella basilica di San Giorgio Maggiore sulla centrale via Duomo all’angolo di Piazza Crocelle ai Mannesi all’inizio di Forcella.
La Chiesa di San Giorgio ai Mannesi è una chiesa importante di Napoli. La Basilica fu costruita tra la fine del IV secolo e gli inizi del V secolo come chiesa paleocristiana ed in origine era il secondo tempio costruito in città dopo quello eretto dall’imperatore Costantino intitolato poi a Santa Restituta, ed oggi cappella del Duomo.
Per tutto il Medioevo San Giorgio fu una delle quattro parrocchie di Napoli, insieme a quella dei Santi Apostoli, di San Giovanni Maggiore e Santa Maria Maggiore ma poi, nel 1640 un incendio distrusse buona parte della chiesa, che venne ristrutturata da Cosimo Fanzago.
Questi ne invertì l’orientamento ed infatti l’attuale ingresso principale, da Piazza Crocelle ai Mannesi, è collocato in quello che era il catino absidale della primitiva chiesa paleocristiana.(e già questo luogo merita una visita).
Ma la chiesa subì un’altro sconvolgimento: nella seconda metà del 1800, nel corso dei lavori del “Risanamento di Napoli”, la navata sull’attuale lato destro della chiesa fu eliminata per realizzare l’allargamento di via Duomo.
Ma solo in tempi recentissimi abbiamo la bella scoperta che lascia il visitatore veramente stupefatto. Nell’abside, dietro l’attuale altare, ci sono due enormi tele di Alessio d’Elia, pittore di scuola solimeniana, che raffigurano una San Severo e l’altra San Giorgio. Durante un recente restauro della parte del coro si è scoperto che la tela di San Giorgio nascondeva un grande affresco di Aniello Falcone, anche lui raffigurante San Giorgio, che in groppa ad un bianco cavallo impennato e lancia alla mano, affronta ed uccide il drago liberando una donna. Una bellissima opera del 1645 che, a differenza di altri affreschi dell’artista, ha mantenuto splendidamente conservati i suoi colori.
Oggi questo capolavoro è visibile in quanto la sovrastante opera del D’Elia è stata sistemata su un telaio incernierato che è spostabile con una lunga corda al fine di rendere visibile anche il sottostante affresco del Falcone.
La San Giorgio Maggiore ai Mannesi è da vedere assolutamente con tutta la sua storia di antica di chiesa paleocristiana e con il capolavoro “nascosto di Aniello Falcone”.
Potete approfittare delle visite dei volontari del Touring Club Italiano per il Maggio dei Monumenti 2015 che sicuramente vi faranno vedere l’affresco nascosto di Aniello Falcone, una delle tante meraviglie di Napoli.
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Foto di Rino Mastropaolo ©