Scoperta a Mondragone una Villa Romana dove si produceva il Falernum

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A Mondragone, tra il monte Petrino e il monte Massico, sono stati scoperti i resti di una grande villa romana del III secolo a.C. che, secondo gli archeologi dell’università di Perugia che hanno condotto gli scavi, era usata per la produzione di vino, il famoso Falernum vinum dei tempi dei romani.

Sono stati infatti ritrovate delle particolari sale adibite alla lavorazione del vino. In uno di questi ambienti è stato ritrovato un torchio vinario dove veniva spremuta l’uva, in altri invece c’erano frammenti di grandi otri ceramici che contenevano il buon vino. La campagna di scavi ha consentito di ritrovare numerosi frammenti di reperti ceramici nonché splendidi pavimenti in cocciopesto.

La grande villa era circondata da ampi terrazzamenti coltivati a vigneto e la scoperta rafforza l’ipotesi di importanti insediamenti produttivi romani nella zona dell’antica Sinuessa, territorio specializzato e all’epoca famoso per la produzione di vino Falerno.

villa mondragone falerno

Il vino Falerno, il primo “DOC” al mondo

Questo vino era il più noto ed il più apprezzato vino dei tempi romani e si può considerare il primo vino “Doc” al mondo.  Infatti, tra gli antichi romani questo vino era tenuto in grande considerazione tanto che la conservavano in anfore chiuse, sigillate con tappi muniti di targhette che ne garantivano l’origine e l’annata e in cui era riportato anche il nome del produttore. Una vera garanzia di qualità della provenienza che oggi chiameremo “Doc, denominazione di origine controllata”.

Il Falernum vinum era molto ricercato e caro e, addirittura, il Falerno si ritrova negli scritti del tempo di Virgilio, Ovidio, Orazio e di Marziale. La scoperta della grande villa agricola a Mondragone rafforza l’idea della grandezza e importanza della zona di produzione del vino ai tempi dei romani.

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