Scavi di Cuma: visite guidate gratuite organizzate dalle Università di Napoli

Interessanti e prestigiose visite guidate  sabato 29 e domenica 30 settembre 2012, dalle ore 9 alle ore 15, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio con prenotazione obbligatoria al n. tel. 081 8040430. Vengono presentate al pubblico, a cura di vari istituti universitari, le aree archeologiche che sono state oggetto di recenti scavi svolti dall’Ufficio Beni Archeologici di Cuma e da Università e Istituti di Cultura stranieri. Assieme alla Soprintendenza e nell’ambito internazionale del “Progetto Kyme” (Kýmē è il nome greco di Cuma), sono state effettuate interessanti campagne di scavo che hanno portato a nuovi percorsi visitabili sabato 29 e domenica 30 settembre. Vediamo i nuovi itinerari proposti nel week-end:

  • La città dei morti: le recenti indagini nelle necropoli romane di Cuma”. Con approfondimenti sui riti funerari, sulle tipologie delle sepolture e sugli apparati decorativi rinvenuti all’interno dei monumenti funerari. Visite guidate a cura del Centre Jean Bérard.
  • “Gli scavi dell’Università di Napoli L’Orientale”: l’abitato greco-romano e le mura settentrionali”. Visite guidate dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.
  • “Immagini di una città: visite al Foro di Cuma”. Visite guidate a cura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
  • “Apollo, la Sibilla, S. Massimo. Viaggio nel tempo sulla Rocca di Cuma”. Visite guidate a cura della Seconda Università degli Studi di Napoli (Santa Maria Capua Vetere).
  • “L’Anfiteatro e la Crypta Romana di Cuma”. Visite guidate a cura dell’Ufficio per i Beni Archeologici di Cuma in collaborazione con Legambiente di Bacoli.
  • “Il  viaggio di Enea sull’antico litorale di Cuma: da Iside a Persefone”. Visite guidate a cura del Gruppo Archeologico dei Campi Flegrei.

29 – 30 settembre ore 9.00 –  15.00 prenotazione obbligatoria tel. 081 8040430

Cuma la culla della civiltà

Cuma è la più antica colonia greca in Italia, poi città sannitica e romana. Bellissima e piena di fascino conserva ancor oggi il suo impianto d’epoca, circondata da ampie mura, su quello che conosciamo come Monte di Cuma. A Cuma è nata la nostra civiltà in quanto la colonia diffuse nella nostra penisola la cultura greca tramite l’alfabeto Calcidese, che negli anni, assimilato e fatto proprio da Etruschi e Latini, divenne la base per la lingua e la letteratura di Roma e, di conseguenza, di tutta la cultura occidentale.

All’inizio della sua storia Cuma stabilì il suo predominio su quasi tutto il litorale campano con lunghe e vittoriose battaglie contro gli Etruschi fino al 421 a.C. anno di sottomissione ai Sanniti. Il successivo periodo di conquista romana portò pace e grandezza alla città che, assieme a Puteoli, la moderna Pozzuoli, divenne municipium romano e fu fedele alleata di Roma. Basti pensare al famoso Arco Felice che era l’ingresso alla città di Cuma lungo il lato che si avvicinava alla via Domitiana.

In seguito divenne uno dei maggiori centri del Cristianesimo campano  e durante le incursioni barbariche resistette molto di più di Puteoli a causa della sua dislocazione sulla collina inaccessibile e fortificata. Con i longobardi fu governata dai duchi di Napoli ma le successive  scorrerie dei  pirati Saraceni, che si insediarono nei tanti anfratti del posto,  le diedero il colpo di grazia. Con la cacciata dei pirati Cuma divenne pressoché disabitata e il territorio circostante si trasformò in un pantano con una grande palude lungo il litorale di Licola, preservando così l’immenso patrimonio archeologico. Soltanto agli inizi del novecento incominciò la bonifica e lo scavo archeologico sistematico. A Cuma è nato il mito della Sibilla Cumana e l’antro della Sibilla costituisce una parte molto suggestiva degli scavi assieme ai resti dei templi di Apollo e Giove nell’area sacra che si trova sull’altura in una zona molto panoramica.

Approfondimenti sui nuovi scavi  http://cumaunina.wordpress.com/

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