Il Miglio Sacro a Napoli: Passeggiata alla Scoperta degli 8 Tesori del Rione Sanità

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“Il Miglio sacro” è una particolare e splendida visita guidata alla scoperta dei tesori del quartiere  Sanità. L’evento si tiene già da tempo ma ora raddoppia e si terrà infatti tutti  i sabati e le domeniche, sempre su  prenotazione. “Il Miglio sacro”è un itinerario da non perdere che ci farà conoscere tanti tesori di Napoli dislocati nel giro di un miglio a partire dalle Catacombe di San Gennaro.

Percorrere il Miglio Sacro significa andare alla scoperta delle bellezze del Rione Sanità, quel rione di Napoli  dove hanno vissuto popoli diversi, dagli africani ai cinesi, e dove un tempo passavano in carrozza papi, re e cardinali. Una visita guidata ed un percorso speciale che ci porterà in ben sette luoghi diversi e straordinariche ci faranno scoprire un altro e bellissimo volto nascosto della città.

La visita al Miglio Sacro

Per l’itinerario del “Miglio sacro” si parte alle 9:30 dall’ingresso delle Catacombe di San Gennaro, le belle e grandi Catacombe di Napoliin Via Capodimonte 13 (ingresso adiacente alla Basilica del Buon Consiglio) e si arriva a Piazza Cavour, a Porta San Gennaro dopo aver visitato ben 7 straordinari luoghi di Napoli. Partecipando infatti all’itinerario del “Miglio sacro”si visiteranno infatti le:

  • Catacombe di San Gennaro
  • Basilica San Gennaro extra moenia
  • Cimitero delle Fontanelle
  • Cripta delle Catacombe di San Gaudioso
  • Basilica S. Maria della Sanità
  • Palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Sanfelice
  • Porta S. Gennaro

Tutti luoghi particolari e bellissimi che conosceremo assieme a brave guide che ci racconteranno della bellezza e della grande storia che si è vissuta in questi posti distanti un miglio, e pieno di tesori: Il Rione Sanità. Il miglio sacro è un percorso che sarà disponibile tutte le domeniche solo su prenotazione al numero 0817443714 o su prenotazioni@catacombediapoli.it

In questi giorni la partenza è prevista alle 9:30 dalle Catacombe di San Gennaro in Via Capodimonte 13 dall’ingresso adiacente Basilica del Buon Consiglio dove c’è anche la possibilità di parcheggio gratuito. I costi sono di € 15 per l’intero percorso compresi gli ingressi e le visite guidate. Il biglietto ridotto costa 13 euro. Maggiori informazioni sulle visite del Miglio Sacro

I luoghi del Miglio Sacro

La Basilica dell’Incoronata

Il percorso inizia dalla Basilica dell’Incoronata,costruita tra il 1920 e il 1960.dal cui giardino si accede alle Catacombe di San Gennaro.La Basilica fu costruita come omaggio al quadro della Madre del Buon Consiglio. La tela fu dipinta nel 1884 e fin da subito dimostrò di essere miracolosa: pare che nello stesso anno mise fine all’epidemia di colera e che nel 1906 fermò le ceneri del Vesuvio che avevano colpito Napoli. Visto il gran numero di pellegrini che visitavano la tela, fu costruita la Basilica a custodia, sul modello di San Pietro a Roma.

Catacombe di San Gennaro Ore 09:45

 

Un viaggio sotterraneo nella storia della cristianità napoletana. Partendo dalla basilica dopo qualche metro e qualche scalino più in basso, si entra nelle Catacombe di San Gennaro, dove si trovava la tomba del santo patrono. Le catacombe nacquero dall’ampliamento di una cappella gentilizia a partire dal II secolo d.C., dopo la deposizione di Sant’Agrippino, primo patrono di Napoli, e poi con l’arrivo di San Gennaro. Sono composte da due livelli non sovrapposti, e caratterizzate da spazi ampi, scavati in orizzontale. Nelle Catacombe ci sono i preziosi mosaici posti sulle tombe dei primi vescovi di Napoli, affreschi di antiche famiglie napoletane recuperati dalla rovina e particolari strutture ricavate nel tufo.

Basilica di San Gennaro Extra Moenia Ore 10:30

Appena fuori l’uscita delle Catacombe, che in origine ne era l’accesso, troviamo la basilica paleocristiana di San Gennaro Extra Moenia costruita nel V secolo d.C. Come le Catacombe, fu abbandonata dopo il furto delle spoglie di San Gennaro nel V secolo. Nel XV secolo fu ristrutturata e adeguata al gusto barocco. Al posto del vicino monastero fu costruito un ospedale per appestati (San Gennaro dei Poveri), poi ospizio per i poveri. Nonostante un nuovo restauro nei primi del Novecento che la riportò alle forme originarie, la Basilica diventò un deposito del vicino ospedale. Dal 2008 è tornata ad essere parte della vita del quartiere.

Cimitero delle Fontanelle Ore 10:50

Uno dei luoghi simbolo della devozione della città di Napoli verso i defunti. Una breve passeggiata attraverso il Rione ci porta nell’ossario delle Fontanelle. Il sito era un’antica cava di tufo scavata nella collina di Materdei, che diventò ossario a metà Seicento, per ospitare i resti delle vittime delle epidemie di peste e colera.  Diventò un luogo di culto a fine Ottocento, quando alcuni devoti guidati da padre Gaetano Barbati disposero in ordine le migliaia di ossa anonime. Proprio l’anonimato spinse i fedeli ad adottare alcuni dei teschi dell’ossario, le anime pezzentelle che venivano puliti e posti in teche in cambio di protezione.

Basilica di Santa Maria della Sanità Ore 11:35

Nel Rione Sanità, la basilica è conosciuta come la chiesa di San Vincenzo ‘o Munacone. Nel cuore del Rione, la Basilica di Santa Maria della Sanità, è un punto di riferimento del quartiere. È conosciuta come Chiesa del Monacone perché custodisce la statua di San Vincenzo Ferreri, frate domenicano e patrono della Sanità. La basilica è un autentico museo della pittura napoletana del XVII secolo, con preziosi quadri, tra gli altri, di Luca Giordano e Andrea Vaccaro, e la prima rappresentazione napoletana della Madonna con Bambino, salvata dalle Lave dei Vergini nel V-VI secolo d.C

Catacombe di San Gaudioso Ore 11:55

Un cancello separa l’abside della Basilica dalla cripta paleocristiana, da cui si possono intravedere le Catacombe di San Gaudioso.La Sacra Grotta è tornata a splendere con una intensa campagna di restauri iniziata nella primavera del 2017.  In origine, la cripta era una piccola chiesa ricavata dall’ambulacro principale della catacomba di San Gaudioso. La deposizione del santo portò qui molti fedeli, ma quando furono spostate dentro le mura della città in seguito al furto delle spoglie di San Gennaro, il luogo fu abbandonato. Dal XVII secolo in poi, la cripta subì diversi interventi legati alla costruzione della Basilica, come la ricostruzione dell’altare centrale e di dieci altari laterali. Ciascun altare è affrescato con opere di Bernardino Fera, allievo di Solimena, restaurate a maggio 2017.

Palazzo Sanfelice Ore 12:50

Uno dei capolavori del barocco napoletano, progettato da Ferdinando Sanfelice. Ritornando verso il cuore del Rione si visiterà il cortile interno di questo palazzo, progettato a inizio Settecento dall’architetto napoletano come sua residenza privata. È composto da due corpi unificati dalla facciata, ma la sua particolarità è la scalinata interna ad ali di falco, dal grande effetto scenografico. Forse proprio per questo il cortile ha fatto da sfondo al film Questi Fantasmi!, tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo.

Palazzo dello Spagnuolo Ore 13:00

A pochissimi passi, un altro dei palazzi più famosi di Napoli. Fu commissionato a Ferdinando Sanfelice dal marchese di Poppano, che unificò due edifici ricevuti in dote. Il suo punto di forza è la grande scalinata ad ali di falco, ornata con decorazioni a stucchi. È conosciuto come Palazzo dello Spagnolo perché nel XIX secolo fu acquistato dallo spagnolo Tommaso Atienza.

Chiesa di Santa Maria dei Vergini Ore 13:10

Nei pressi della Porta San Gennaro, una delle chiese monumentali di Napoli. La chiesa di Santa Maria dei Vergini, sorge su un antico complesso (ospedale e cappella) voluto nel 1326 dagli abitanti del Borgo dei Vergini e poi ceduto ai frati Crociferi di San Cleto. Fu quasi completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma si salvò dalla distruzione il fonte battesimale dove fu battezzato Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

Porta San Gennaro Ore 13:20

E’ la porta più antica di Napoli, da cui passavano i blocchi di tufo provenienti dalle cave. Il Miglio Sacro termina a ridosso di via Foria, alla Porta San Gennaro. La porta viene menzionata per la prima volta nel 928, ed era l’accesso alla città per chi proveniva da nord e passaggio obbligato per andare alle Catacombe di San Gennaro. Dopo la peste del 1656 fu aggiunta un’edicola affrescata come ex-voto, che raffigura San Gennaro, Santa Rosalia e San Francesco Saverio che pregano per la fine dell’epidemia.

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