Napoli vista da uno studente Erasmus | VIDEO

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Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Ero a Bilbao quando ricevetti la notizia di essere stato selezionato per una borsa di studio nel progetto Erasmus. Velocemente andai su internet e digitai la parola Napoli. Oh mamma mia! Non poteva essere vero quello che stavo leggendo! Mi stavo per trasferire direttamente nel posto peggiore del pianeta? Non potevo credere alle cose che erano scritte sulle prime pagine che si trovavano su internet, ma, per fortuna, sono abbastanza curioso e proseguii la lettura, fino ad arrivare ad un punto dove le storie brutte si trasformavano nelle belle storie delle persone che avevano vissuto a Napoli e che avevano potuto scoprire il cuore della città. Si può dire che da quel momento ho avuto il desiderio di diventare parte di quelle persone.

Sono arrivato il 21 settembre e dal primo momento mi sono trovato davvero bene. Ricordo il mio percorso da Piazza Garibaldi, dove sono sceso dal l´Alibus, proseguendo poi attraverso il colorato Corso Umberto I, girando a destra verso la lunga Via Duomo, mentre mi lasciavo alle spalle il mare, fino ad arrivare  alla mia strada, via della Anticaglia. Buttai la valigia sopra il letto e così iniziarono i miei primi giorni, le prime pizze, le prime birre e i primi conoscenti che poi sarebbero diventati i primi amici. È incredibile come la città e i cittadini ti aprono le porte del loro cuore appena arrivato a Via dei Tribunali.

napoli vista da uno studente erasmus

Si dice che quando uno va al Sud pianga due volte, una quando si arriva e l´altra quando se ne va. Può essere la verità, ma nel mio caso ciò si verificò piuttosto tra l’ arrivo e la partenza. Alcune delle emozioni più intense della mia vita, infatti, le ho vissute nel periodo in cui ho abitato in città. Sono tante le cose che ho imparato lì e non potrei raccontarle tutte. Abitavo nel centro storico, un posto che ogni giorno è pieno di vita. Un posto dove all’inizio era impossibile dormire dopo le sette della mattina per il rumore dei motorini che suonavano il clacson all’arrivo di qualunque incrocio, anche se, dopo un po’, ti abitui.

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Un posto dove si possono trovare: dai libri usati a Port’Alba agli strumenti musicali in Via San Sebastiano, dai Café carini a Piazza Bellini ai migliori dolci a Piazza Domenico Maggiore… E, soprattutto, la cosa più grande che ci si può trovare e anche quella che mi fa venire la nostalgia, è l´alba vista da via San Biagio dei Librai, con il sole che attraversa Spaccanapoli da Forcella a Montesanto.

Non esiste una città uguale al mondo, io la chiamavo e ancora la chiamo, Napoli, la città dove tutto è possibile. Penso che sia una città piena di rumori e musiche che si sentono da quando ci si sveglia fino quando si va a dormire. Una città di quelle di cui non si deve parlare prima di andarci, una città che deve essere scoperta da ognuno senza nessun tipo di pregiudizio; e così e solo così si può sentire quello che sentono i napoletani, un vero amore per le cose semplici che non sono altro che le cose che ti portano la felicità nel modo più facile che esiste, prendendo il caffè con tuo figlio, bevendo una birra in piazza con i tuoi amici o mangiando un taglio di pizza con tuo padre come hai fatto da tanti anni fa…

Panorama di Napoli da San Martino

Alla fine, vivendo in un modo particolare come solo i Napoletani sanno vivere. Per questo, non c’è un giorno in cui non mi ricordi il caffè della piccola “Morenita”, l´odore della pasta pronta a casa, delle Peroni, della mozzarella di bufala, della sfogliatella, dei mezzi pubblici che funzionano in quel modo particolare, dell´ordine dentro di disordine. Soprattutto, sento la mancanza della mia casa e di quelle persone che ho conosciuto e di cui ho ancora nostalgia. Una nostalgia che a volte mi trasporta di nuovo fino a Castel Sant´Elmo, da dove guardavo quei tramonti con il sole che spariva dietro Pozzuoli. Mi manca Napoli…

twitter: @alextowrs

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