Navi da crociera: inchino anche ai faraglioni di Capri

A quanto pare, il passaggio della nave da crociera Costa Concordia vicino alle coste dell’isola del Giglio non è stato un caso isolato. Ai capitani piace salutare le coste, avvicinarsi alla terraferma, attirare l’attenzione degli abitanti e stupire i passeggeri, ma la pericolosità di certe manovre non vale un saluto, e tragicamente ci siamo resi conto in questi giorni che la prudenza non è mai troppa.

La distanza dalla costa, prescrive la legge, dovrebbe essere di trecento metri da una spiaggia e duecento da una costa a picco sul mare. A qualcuno piace osare, ed ecco che si vedono navi quasi sfiorare Ischia, Portofino, Sorrento, Giardini Naxos, laguna di Venezia e addirittura fare capolino dai faraglioni di Capri, che vengono letteralmente attraversati da vere e proprie città acquatiche, che incuranti “sfilano” sul mare, mettendo a repentaglio molte vite per un pò di notorietà o per l’ebbrezza di sfidare i limiti (di spazio). E seri possono essere anche i danni ambientali alla flora e alla fauna marina.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Liberi Consumatori ha annunciato di voler presentare un esposto all’ufficio marittimo dell’isola di Capri, al fine di far “adottare tutti i provvedimenti di legge in sinergia con la direzione marittima di Napoli al fine di delimitare tutti i passaggi delle navi da crociera e non, in canali di navigazione, che diano sicurezza della navigazione sia ai turisti delle navi, sia gli abitanti dell’isola”. Ora la tragedia del Concordia scoraggerà qualche ardito capitano dal fare inutili acrobazie tra gli scogli?

Fonte | Corriere del Mezzogiorno

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