Cominciano a destare una certa preoccupazione gli ormai troppi episodi che, nelle ultime settimane, hanno visto oggetto di furti o rapine i calciatori del Napoli e le loro compagne.
Tutto iniziò un paio di mesi fa con il furto in casa Cavani, che proprio per questo decise di trasferirsi dalla sua villa di Lucrino in un parco a Posillipo. Poi è stata la volta della rapina ai danni della moglie di Marek Hamsik, minacciata e derubata della sua auto nei pressi di Varcaturo.
Poco più di una settimana fa era stata la volta di Yanina Screpante, rapinata del suo rolex e poi protagonista di un botta e risposta su Twitter in cui prima si sfogava definendo Napoli una “città di merda” e poi chiedeva scusa ai napoletani e ritirava le offese. Dopo questi episodi, si è cominciato a parlare anche del furto d’auto subito da Salvatore Aronica qualche settimana fa.
Ma non finisce qui: martedì scorso è toccato alla moglie di Ignacio Fideleff, che all’uscita da un centro commerciale a Quarto ha trovato la sua auto scassinata. I banditi non hanno però avuto il tempo o il modo di portarla via.
È il quinto episodio in poco tempo, e ormai scricchiola rumorosamente la tesi della procura secondo cui si tratterebbe di episodi distinti l’uno dall’altro. Il sospetto che ci sia invece un collegamento e un disegno comune attorno a quanto è avvenuto ai cinque sventurati calciatori azzurri e alle loro compagne, è sempre più forte. Anche perché la stessa procura ha riunito tutti gli atti in un unico filone di inchiesta.
Ci sentiamo comunque in dovere di ricordare che episodi del genere si sono verificati anche altrove, in città considerate certamente piu’ “sicure” di Napoli: ad Udine, ad aprile, era stata svaligiata l’abitazione di Armero, e poche settimane dopo veniva derubato il centrocampista Asamoah.
Ma al di là degli aspetti di cronaca giornalistica e giudiziaria, c’è anche un altro aspetto a preoccupare i tifosi azzurri. Si tratta del rischio di un “esodo” dei calciatori da Napoli e dal Napoli. Lo sfogo, in fondo comprensibile, della compagna di Lavezzi è rientrato senza apparenti conseguenze, ma nessuno ci assicura che in futuro continuerà ad essere così. Le offerte, vere o presunte, ventilate dal Manchester City nei giorni scorsi, hanno probabilmente tenuto conto dei recenti eventi di cronaca e hanno cercato di sfruttarli, come paventato implicitamente dal presidente De Laurentiis.
Non sarebbe la prima volta che le condizioni “ambientali” di Napoli allontanano o tengono distanti nomi importanti dalla città (su Di Natale, ad esempio si mormorò di un rifiuto di sua moglie al suo trasferimento tra gli azzurri per via della questione rifiuti). Solo la determinazione di De Laurentiis e Mazzarri, e l’affetto ed il calore immancabili dei tifosi azzurri attorno ai loro beniamini potranno evitare una fuga, immotivata, da Napoli.
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