Lavezzi si rivela a Paolo Sorrentino: intervista del Pocho su GQ

Sono proprio una strana coppia, Paolo Sorrentino ed Ezequiel Lavezzi. Il primo regista di successo e autore tra gli altri de “Il divo” e “L’uomo in piu’ “, il secondo attaccante del Napoli e idolo dei tifosi azzurri (tra cui Sorrentino stesso) ormai da diverse stagioni. Eppure hanno avuto modo di incontrarsi all’Hotel Vesuvio, conoscersi e realizzare un’intervista per il numero di dicembre, già in edicola, del magazine GQ. Il titolo: “This must be the Pocho”, parafrasando il film “This must be the place” con Sean Penn diretto proprio da Paolo Sorrentino ed uscito di recente.

Diversi i temi toccati da Tony Pagoda, l’alter ego del regista partenopeo, che ha spaziato dalla curiosità tecnica – “Scusa Pocho, come si fa una rovesciata?” – a quelle più  personali. Sorrentino ha chiesto a Lavezzi come mai i giocatori si sposano così presto, dopo che il Pocho ha rivelato di “sentirsi piu’ maturo dei suoi 25 anni”. La risposta, spontanea, è stata: “ perché andiamo contenuti, ci dobbiamo contenere”. E ancora, quando gli è stato chiesto se i calciatori parlassero mai del dopo, di cosa faranno una volta terminata la carriera agonistica, con la stessa sincerità ha detto: “Mai, nessuno ama parlare di queste cose”.

E infine, un giudizio sui colleghi: “Tra i compagni, Hamsik è quello più dotato tecnicamente. Ne ho visti un sacco in Argentina, fortissimi. Te li aspettavi in Nazionale ma neanche arrivavano alle serie minori, nessuna applicazione. La testa è tutto. Se ci sto con la testa gioco bene anche se sono stanco. Quando entro in campo so subito se giocherò bene o male perché so come sto con la testa.”

Un’esperienza particolare, per entrambi. Il cinema ed il calcio si sono incontrati ed incrociati numerose volte in passato, ma di rado usando la stampa come intermediario. Chissà che non possa ripetersi in futuro.

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