Sono ben 6 gli spazi dedicati all’arte contemporanea a Napoli e dintorni. Collocati in gran parte all’interno di edifici storici, aprono ad attività espositiva, di formazione e di documentazione ed hanno consentito di collocare Napoli tra le città più vive per l’arte contemporanea. Il più noto è forse il
Madre, Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina. A pochi metri dal Duomo e dal Tesoro di San Gennaro è situato nel
Palazzo Donnaregina,un bel palazzodi epoca Sveva (XIII secolo) proprio nel centro storico di Napoli, vicino al
Monastero di Santa Maria Donnaregina. Vicinissimo c’è il Museo Archeologico Nazionale e l’Accademia di Belle Arti di via Costantinopoli dove c’è un’interessante Galleria d’Arte Moderna con le tappe salienti della produzione artistica napoletana dell’Ottocento e della prima meta del Novecento. Il Madre è stato costituito dalla Regione Campania nel 2005, con fondi della Comunità Europea, con il chiaro intento di costituire un museo regionale in grado di confrontarsi con istituzione di livello internazionale. Anche grazie alla collaborazione di alcuni grandi collezionisti, italiani e stranieri, è possibile ammirare una raccolta di oltre cento lavori di notevole interesse. Opere di Warhol,
Kounellis , Schifano, Rauschenberg, Serra, Twombly,
Jannisconvivono con ampi cortili e squarci di vita reale dei vicoli napoletani. Ricca ed intelligente è anche l’offerta degli spettacoli ospitati nei grandi spazi del palazzo con film, concerti, discoteca, bar ed assaggi che integrano lo spazio museale con la città e lo rendono una delle tante tappe, a volte inaccessibile per la troppa folla, della movida napoletana.
Altro importante spazio per l’arte contemporanea è il
Pan – Palazzo delle Arti Napoli. Sitonel
settecentesco ed ampio Palazzo Roccella in via dei Mille, cuore della Napoli elegante, ospita spazi espositivi, di consultazione, di servizio e strumenti per lo studio delle opere e dei protagonisti delle forme dell’arte contemporanea. Pittura,scultura, architettura, fotografia, design, cinema, videoarte, e fumetto si incontrano al PAN in un susseguirsi di iniziative e di occasioni di conoscenza e confronto. Il Pan vuole diventare un centro di cultura attivo e vivace, perfettamente inserito nella vivace vita culturale della città di Napoli ed utilizzabile sia da esperti nazionali ed internazionali sia da un pubblico meno abituato all’arte contemporanea.. Ospita attività espositiva ed anche un Centro di Documentazione (archivio digitale) per la consultazione da parte di studiosi, studenti e operatori dell’arte. Il Pan
ogni annoannuncia
un tema o un argomento legato alla storia o alla cultura di Napoli che si inserisca nel dibattito internazionale dell’arte contemporanea.
Tra gli ultimi arrivati a Napoli c’è il
Museo Hermann Nitsch. N
el quartiere dell’Avvocata il Museo è stato realizzato dalla
Fondazione Morra, da sempre attiva nella cultura contemporanea. Si tratta di un
luogo multifunzionale caratterizzato da installazioni che Nitsch, in collaborazione con Morra, ha realizzato dal 1974 a oggi.
Nato a Vienna nel 1938 Hermann Nitsch è uno dei massimi artisti contemporanei. La sua corrente è “Arte in azione” attiva a Vienna dagli anni ’60 seguendo la quale, per le forti le provocazioni espresse, l’artista incorre spesso in problemi giudiziari. Si ricorda “Blood Organ” 1962 a Vienna. Per 30 minuti un uomo viene incatenato a mo’ di crocifissione e coperto con un lenzuolo bianco mentre l’artista gli versa sulla sua faccia del sangue che bagna il lenzuolo. Sono seguite più di 100 performance. Il Museo ha anche un centro di documentazione, una biblioteca, un dipartimento per il cinema sperimentale indipendente che riporta le Azioni realizzate dagli anni Settanta ai nostri giorni, un’audioteca di musica contemporanea e un centro per le arti multimediali. Nell’idea originale il visitatore diviene fruitore e protagonista del laboratorio.
Il
Cam, Casoria Contemporary Art Museum, nasce nella cittadina dell’interland partenopeo nel 2005 per diventare un
laboratorio sperimentale e un punto di riferimento per l’arte contemporanea. Il Museo offre programmi e varie iniziative culturali e si candida a luogo di incontro e scambio per i suoi utenti. Il museo è nato non come spazio espositivo culturale, né come contenitore ma come luogo dove si produce
cultura e si fa didattica. Nella sua collezione ci sono artisti di ogni paese senza pregiudizi nei confronti di alcuna nazione o etnia. Con
periodiche mostre, dove sono presenti anche gli artisti, si favorisce l’integrazione
tra gli artisti che espongono ed i visitatori, così da rendere l’arte contemporanea comprensibile a tutti. Su 3.500 metri quadri di esposizione permanente conta circa mille opere d’arte contemporanea tra pittura, fotografia, arte multimediale, scultura, video di artisti provenienti da tutto il mondo. Espone una tra le maggiori collezioni europee di arte multimediale. C’è anche un esposizione di arte orientale nonché una grande collezione di opere degli artisti contemporanei napoletani.
Napoli Novecento è un nuovo museo allestito a
Castel Sant’Elmo a San Martino nel Carcere Alto. E’ dedicato agli artisti che vanno dal 1910 al 1980, napoletani e non, famosi e non, legati dal fatto di aver lasciato una traccia nella città partenopea. In questo nuovo museo sono esposte oltre 150 opere realizzate da circa 90 artisti napoletani e non attivi in città. Si tratta di dipinti, sculture, disegni o incisioni tutte opere provenienti dalle raccolte museali della Soprintendenza, dalla romana Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, da donazioni e dal comodato di artisti e collezionisti privati.Il percorso è
cronologico e suddiviso per sezioni. Inizia dal
primo Futurismo a Napoli (1910-1914) al
secondo Futurismo (anni Venti-Trenta). Prosegue dalle testimonianze tra le due guerre alle esperienze nel secondo dopoguerra (1948-1958), Seguono le sezioni degli anni Settanta, con particolare riferimento all’attività dei gruppi legati alle esperienze nel campo del sociale. La sezione finale documenta l’attività di quanti si erano già affermati in città in quel decennio, prima che il terremoto
del 23 novembre 1980 colpisse Napoli e le altre aree meridionali .
Il
Plart, aperto a Napoli dal 2008 in via Martucci 48, è l’originale
museo della plastica. Centro per esposizioni e ricerca si basa su una collezione di 2000 pezzi di
Maria Pia Incutti ideatrice del progetto. Su oltre
mille metri quadrati ospita, oltre all’esposizione, anche un
centro di ricerca sui polimeri, uno spazio per la formazione ed un’area dedicata a eventi. In collaborazione con le università il Plart è anche
riferimento per l’organizzazione di mostre d’arte e di design, di workshop, di convegni. La ricca collezione ripercorre la
storia della plastica, soprattutto con
oggetti in bachelite degli anni Trenta e Cinquanta. Tra i molti artisti
Baj, Pesce, Fontana, Drocco, Gilardi e altri con un vasto panorama tra modernariato e design contemporaneo. Dunque ben 6 musei per l’arte contemporanea a Napoli e possono essere anche un primato anche perchè richiamano un certo numero di appassionati. Sono comunque da vedere.
Rino Mastropaolo [ad#Napoli-end]
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