Si incrementa il Fondo dei documenti originali di Giacomo Leopardi conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli: un fondo tra i più importanti al mondo che conserva opere importantissime e uniche del grande Poeta
L’importante archivio di documenti originali di Giacomo Leopardi, il prezioso e unico Fondo Leopardiano conservato dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, si arricchisce di un nuovo acquisto: una lettera autografa di Giacomo Leopardi all’amico e letterato, il Conte Carlo Emanuele Muzzarelli, scritta da Bologna il 18 dicembre 1825.
La lettera è stata acquistata dalla Biblioteca Nazionale di Napoli in un’all’asta pubblica da un privato, arricchendo così il suo preziosissimo fondo Leopardiano, probabilmente è il più importante al mondo.
Un documento autografo importante spesso citato negli epistolari e repertori che è utile per una maggiore comprensione della personalità del poeta che dimostra di apprezzare i versi scritti in suo onore dal conte Muzzarelli e si compiace di farli pubblicare.
La Biblioteca Nazionale di Napoli conserva i Canti e altri importanti manoscritti autografi
La Biblioteca Nazionale di Napoli possiede tante opere originali di Giacomo Leopardi. Alla morte del grande poeta nel 1837, i suoi autografi rimasero a Antonio Ranieri, l’amico napoletano che lo ospitò a Villa delle Ginestre a Torre del Greco, che li custodì per oltre cinquant’anni e nel testamento li lasciò alla Biblioteca Nazionale di Napoli. In realtà ci fu anche una lunga controversia giudiziaria e la documentazione fu consegnata alla biblioteca solo il 19 maggio 1907.
Oggi nella Biblioteca Nazionale di Napoli tra la documentazione autografa di Leopardi ci sono la maggior parte dei Canti tra cui Alla luna, L’Infinito, Ultimo canto di Saffo, A Silvia, Le ricordanze, Il sabato del villaggio, Canto notturno, ecc. e delle Operette morali.
Il fondo leopardiano in Biblioteca conserva anche i manoscritti d’autore del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815), del Discorso di un Italiano intorno alla poesia romantica (1818), del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani (1824), dei centoundici Pensieri (1831-1835) e, in primo luogo, le 4526 pagine dello Zibaldone (1817-1832), ora raccolte in sei volumi.
Non mancano anche altri interessanti materiali quali abbozzi, schede di lavoro, annotazioni bibliografiche, programmi di lettura, ecc. che documentano l’evoluzione della scrittura del poeta dagli anni giovanili agli ultimi esiti del periodo napoletano.
Tutte opere importantissime che vengono conservate nella Biblioteca Nazionale di Napoli e che periodicamente vengono esposte in mostre.
Maggiori informazioni – Biblioteca Nazionale di Napoli
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