E’ un prodotto DOP la Colatura di Alici, fatta da secoli a Cetara, lo straordinario liquido ottenuto dalla maturazione delle alici che vengono messe sotto sale e condimento eccezionale per linguine e spaghetti. Una tutela giuridica per proteggere l’ottimo prodotto campano
E’ oramai un prodotto DOP l’eccezionale Colatura di Alici di Cetara. E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il riconoscimento della DOP per uno dei prodotti campani più tipici e più buoni: la Colatura di Alici di Cetara.
La denominazione di origine protetta è un marchio di tutela giuridica del nome del prodotto che viene attribuito dall’Unione europea a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
Per questi prodotti è infatti indispensabile che ci siano fattori naturali (come clima, caratteristiche ambientali) e fattori umani (come tecniche di produzione tramandate nel tempo e artigianalità) che consentono di ottenere un prodotto che non sia producibile al di fuori di una determinata zona. Pertanto il marchio Colatura di Alici di Cetara indicherà solo il buon prodotto campano prodotto nella zona di Cetara.
La Colatura di Alici di Cetara
la Colatura di Alici, fatta da secoli a Cetara, è il liquido ottenuto dalla maturazione delle alici che vengono messe sotto sale e che sono solo quelle pescate nella zona marina prospiciente la costa salernitana, fino a 12 miglia di distanza.
La DOP riconosce il rigido metodo di lavorazione con un disciplinare che regolamenta il metodo di ottenimento e di lavorazione, dalla pesca delle alici fino a quando il liquido ottenuto, viene conservato e commercializzato secondo la secolare tradizione di Cetara.
Un prodotto eccezionale che è uno straordinario condimento per spaghetti e linguine che, probabilmente si richiama al Garum, la salsa di interiora essiccate di pesci, prodotto e amato nell’antica Roma.
La Colatura di Alici di Cetara è un prodotto importante per la Campania e la sua commercializzazione genera circa 3 milioni di euro l’anno di fatturato ed è anche il 25° prodotto campano ad essere riconosciuto dalla Unione Europea tra le denominazioni geografiche.
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