Jazz nel Sottosuolo di Napoli alla Galleria Borbonica

Sabato 20 gennaio 2018 ci sarà una serata particolare da non perdere nel sottosuolo di Napoli. Alle ore 21.30 ci sarà un bel concerto della Mario Romano Quartieri Jazz band nella Galleria Borbonica di Napoli. Nel variegato sottosuolo della nostra città ci sarà un’altra serata particolare stavolta allietata dalle sonorità jazz della band Quartieri Jazz che regalerà ai partecipanti particolari emozioni in uno dei luoghi più suggestivi del sottosuolo di Napoli, in quello che fu anche rifugio per moltissimi napoletani durante la seconda guerra mondiale.

La Quartieri jazz è capitanata dal chitarrista napoletano Mario Romano che ci presenta, stavolta nel sottosuolo di Napoli, il suo particolare jazz manouche , un genere per lui coniato Neapolitan Gipsy Jazz. Tanti brani dall’album dal titolo “ Le 4 giornate di Napoli”, che trae ispirazione proprio dal grande evento cittadino del settembre del ’43 assieme ad altri suoi brani oramai classici. Nei meandri della terra questo bel concerto con il sound di Mario Romano con la sua chitarra manouche che sarà validamente supportata da Alberto Santaniello alla chitarra classica. L’ingresso per il concerto alla Galleria Borbonica è da Via Domenico Morelli. La serata prevede l’apertura dei cancelli alle ore 21.00 e per chi volesse anticiparsi, e a seguito della formazione di gruppi, ci sarà una passeggiata con il “Percorso Standard” della galleria, accedendo così alla “Cava Bianca”, dove si terrà una breve presentazione e introduzione al concerto dei Quartieri Jazz. Il contributo organizzativo per la serata è di 15 €

La Galleria Borbonica

Bellissima la location prescelta, grande galleria sotterranea commissionata nel 1853 da Ferdinando II di Borbone all’architetto Errico Alvino. La galleria doveva collegare il Largo di Palazzo (odierna Piazza Plebiscito) a piazza della Vittoria, passando al di sotto della collina di Pizzofalcone. Usata in parte nella Seconda Guerra Mondiale come rifugio antiaereo nel dopoguerra, e fino agli anni settanta, fu adibito a deposito giudiziario comunale dove fu conservato vario materiale. Oggi è uno dei percorsi sotterranei più suggestivi esistenti in città.