Il Tesoro di San Gennaro, una delle collezioni più ricche del mondo: Scoprire Napoli

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E’ il Tesoro più importante al mondo, al pari di quello della Corona Inglese, con bel 21.610 capolavori che rappresentano il tesoro del Santo, che si è costituito in circa 700 anni grazie a  donazioni di re, papi, imperatori e privati cittadini. Tanti pezzi eccezionali ed unici come la particolarissima ed unica mitra di San Gennaro del 1713, realizzata dall’orafo Matteo Treglia, che è in argento dorato e contiene ben  3326 diamanti, 164 rubini, 198 smeraldi e 2 granati. 

 

Si avvicina il 19 settembre e Napoli festeggia San Gennaro il suo santo Patrono. È un’ottima occasione per vedere il Tesoro di San Gennaro che è una delle collezioni più ricche del mondo pari al tesoro della Corona d’Inghilterra e al Tesoro dello zar di Russia.

Vescovo di Benevento, Gennaro fu decapitato durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano alla Solfatara. Il suo corpo fu sepolto nelle catacombe di Capodimonte e, dopo varie vicissitudini, fu portato nel Duomo di Napoli il 13 gennaio 1497. Ma il culto del Santo era già forte in città e, oltre al popolo, anche i regnanti mostravano una profonda venerazione verso il patrono.

Fu il re Carlo II d’Angiò a disporre la realizzazione del busto d’oro e argento che custodisce le ossa del cranio, e fu Roberto d’Angiò a volere la teca, pur’essa d’argento, per conservare le ampolline col sangue.

Nacque così, alla fine del 1200, il primo “nucleo” delle straordinarie opere del Tesoro di San Gennaro, arricchitosi negli anni e esposto da pochi anni in un apposito e bellissimo museo di fianco al Duomo.

I primi “pezzi” dello straordinario Tesoro di San Gennaro

Nei secoli opere magnifiche e uniche hanno arricchito l’inestimabile tesoro del Santo. Documenti antichi, ori e gioielli, oggetti preziosi e argenti, dipinti: tutto di incalcolabile valore, che nel corso dei secoli, re, papi, uomini famosi o persone comuni hanno donato per devozione al Santo.

E finalmente il “tesoro”, ha trovato una propria collocazione in questo splendido museo. Eccezionali “Gli Argenti” che accolgono il visitatore: sono una collezione unica al mondo raccolta dal 1305 sino ai giorni nostri dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro e che non è stata mai toccata da nessuno e non ha mai subito nessun furto (solo nel famoso film “operazione San Gennaro” è successo ma tutto fu restituito dal popolo).

I grandi busti del Santo e i reliquari

Lungo il percorso museale si incontrano i magnifici busti del Santo tra cui quello che viene esposto sull’altare maggiore della Cappella, per lunghi periodi dell’anno, in oro e argento con incastonate pietre preziose e smalti raffiguranti le insegne araldiche del casato. Poi anche i busti d’argento dei santi compatroni che accompagnavano la processione di San Gennaro e lo splendido reliquario del sangue donato dal d’Angiò nel 1305 e che ancora oggi trasporta le ampolle del sangue durante la processione.

Assieme ai busti ci sono calici, cestelli, candelabri, piatti, ostensori e altri oggetti raccolti per oltre sette secoli, realizzati da maestri altamente qualificati che hanno realizzato capolavori di rara bellezza.  Al secondo piano del museo si entra alle Sacrestie, mai aperte al pubblico e dove oggi si possono ammirare  i dipinti, di enorme valore, di Massimo Stanzione, di Dominichino, di Luca Giordano.

Tante straordinarie meraviglie nel Tesoro dedicato al Santo protettore di Napoli

Ma bisogna arrivare al terzo piano per trovare i leggendari gioielli: undici straordinarie meraviglie del Tesoro dedicato al Santo protettore di Napoli che, insieme agli argenti, fanno del Tesoro di San Gennaro uno dei più ricchi al mondo.  Tra i tanti gioielli uno dal valore inestimabile è il collare di San Gennaro realizzato tra il 1679 e il 1879. Tredici grosse maglie di oro massiccio tutte lavorate, che contengono gioielli, pietre preziose spille e croci donate da quasi tutte le dinastie o le case nobili europee.

Poi la mitra per il busto di San Gennaro realizzata in oro e argento dorato e tempestata da ben 3894 pietre preziose, smeraldi, rubini e diamanti, donata dalla Deputazione, dal popolo napoletano e da Carlo III di Borbone. E ancora uno splendido calice in oro zecchino lavorato a mano costato, nel 1849, ben 3000 ducati donato da papa Pio IX, esule in città durante i moti mazziniani a Roma.

Un tesoro immenso, assolutamente da vedere assieme alla adiacente Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, gioiello universale del barocco. Con biglietti integrati acquistabili presso il Museo del tesoro di San Gennaro  è possibile visitare anche la Quadreria del Pio Monte di Misericordia, gli Scavi archeologici del Duomo, la basilica di Santa Restituta e l’abside angioino del Duomo e usufruire delle audioguide all’interno della Real Cappella del Tesoro.

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