A Napoli il “Grenoble” è un’istituzione ed oramai è parte integrante della città. L’Istituto Francese di Napoli è in città dal 1919 ed ha formato tra i suoi banchi intere generazioni di napoletani. Aperto quasi un secolo fa su iniziativa dell’Università di Grenoble “per sviluppare le relazioni tra l’Italia meridionale e la Francia” fu situato, nei primi anni, nel centro storico a Palazzo Corigliano.
Poi nel 1933 si spostò in via Crispi, dov’è tuttora, in un bell’edificio neo-classico costruito nel 1884 dall’architetto anglo-napoletano Lamont Young. La sua finalità è quella di promuovere la cultura e la lingua francese e, di sicuro, c’è riuscito integrandosi perfettamente nel vivace paesaggio culturale napoletano grazie anche a bravissimi docenti e direttori attivissimi.
Ricordo il racconto di mio padre che, nel dopoguerra, al primo giorno del corso arrivò in ritardo alla lezione e entrando nell’aula fu invitato dal docente, che si esprimeva solo in francese, a sedersi. Pensando di essere capitato in un corso avanzato si scusò e stava per andarsene quando gli altri ragazzi lo fermarono e gli dissero, in napoletano, di sedersi e tranquillizzarsi perché anche loro non capivano nulla. Ma tutti poi divennero molto bravi nella lingua e nella letteratura francese. Ed oggi apprendiamo che l’istituto cambierà nome e si chiamerà semplicemente Institut Francais Napoli. Sarà, e sono problemi organizzativi loro, ma per noi napoletani continuerà semplicemente a chiamarsi “Il Grenoble” ed a rimanere quella istituzione, un po’ anche napoletana, che ci avvicina tanto alla bella lingua e cultura francese.
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