Antica Pizzeria da Michele: L’Uomo dietro la leggenda

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L’Antica Pizzeria da Michele è forse una delle pizzerie napoletane più note al Mondo. La storica pizzeria di Napoli nasce nel 1870 e, grazie all’inventiva e l’attenzione per la tradizione, la famiglia Condurro è risucita a portare il leggendario nome “Da Michele” in tutto il mondo come sinonimo di eccellenza napoletana. Ma come è diventata una delle pizzerie più note al mondo? Come mai centinaia di clienti scelgono ogni giorno la pizzeria Da Michele? Con qualche semplice domanda abbiamo provato a scoprire il segreto del successo della Famiglia Condurro. Buona lettura!

Ciao Alessandro, come hai vissuto la tua infanzia? Serenamente, padre dottore commercialista, madre casalinga, educazione rigida ma non troppo. Il più grande regalo che mi ha fatto mio padre è stato smontare ogni mia iniziativa da sempre, mai una parola di elogio, sempre solo rimproveri, ma questo mi è servito a fortificarmi e tenere sempre i piedi per terra, mi ha insegnato l’umiltà.

Da adolescente cosa sognavi di fare da grande? Mah…difficile, diciamo che ho avuto poco spazio per sognare, in quanto già da piccolo tutti mi dicevano che avrei dovuto fare il commercialista, pur non sapendo cosa fosse.

La tua famiglia ha un cognome illustre, come lo vivi? Illustre…mi fa veramente strano. La vivo con la semplicità e l’entusiasmo che avevo da piccolo, quando andavo a trovare “Il Nonno in pizzeria”, per me era un mondo magico, tipo la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.

Cosa ci puoi dire sul tuo lavoro? Parliamo della pizzeria? Più che un lavoro è una passione, nata come hobby. Appena finito l’università ho cominciato a lavorare da praticante commercialista, ma in testa ho sempre avuto il pallino della pizzeria, ho sempre pensato di poter fare di quella foto del nonno Michele un’icona. Così studiai il marchio e lo registrai da solo, e cominciai a far entrare nella testa di mio padre ed i miei zii l’idea di poter aprire altre pizzeria all’estero, magari in franchising.. Il Primo partner a farsi avanti fu la giapponese Balnibarbi ltd. Aprimmo a Tokyo nel 2012.  Nel tempo libero mi occupavo dei franchising in Giappone, mail, ordini di materie prime, pubbliche relazioni. Poi è arrivata la seconda pizzeria Giapponese, a Fukuoka, poi Londra, Poi Roma, poi…. da Hobby è diventato un vero e proprio lavoro!

Qual è il tuo ruolo nell’Antica Pizzeria da Michele? Nell’Antica Pizzeria da Michele mi occupo solo della parte fiscale e gestione del personale. Nell’antica pizzeria da Michele in the world, un’altra società “gemella” che ha acquistato i diritti di immagine della pizzeria e si occupa della gestione dei franchising fuori Napoli, sono Amministratore insieme a mia cugina Daniela Condurro.

Oltre 100 anni di attività dell’Antica Pizzeria da Michele, qual è il segreto? Essere rimasti sempre uguali a noi stessi, non aver modificato nulla. In un’epoca di pizze gourmet, evoluzione degli impasti, ingredienti dop, presidi slow food e pubblicità varie, noi facciamo sempre la stessa pizza, negli stessi locali, allo stesso modo, con le stesse persone, evidentemente piace.

La pizzeria è famosa in tutto il mondo anche per il film magia, prega, ama con Julia Robert. Ma poi la pizza l’ha mangiata veramente? Un poco si. Esperienza scioccante, all’inizio ci rimasi un po’ male del fatto che fosse circondata di guardie del corpo, non potevi avvicinarti a meno di 5 metri da lei e non potevi farle foto. Poi ho capito che una persona di quella fama può avere paura della gente, e ci sta tutto.

Ci sono aneddoti o retroscena che puoi raccontarci? Ricordo che le riprese durarono tutta la mattinata, ma che lei ci sarà stata si e no 10 minuti. Una volta pronto il set, il regista la chiamava via radio, e lei usciva circondata da guardie del corpo, si sedeva, girava la scena di 30 secondi, una volta dato lo stop si alzava e di corsa con i bodyguards tornava a chiudersi nel camerino, questo per una decina di volte.

L’avvento dei social come ha cambiato il tuo modo di relazionarti agli altri? Molto, bisogna prendere atto che i social sono la nuova comunicazione nel bene e nel male. Purtroppo più nel male che nel bene. Non se ne fa un buon uso. Al fattore positivo che i social hanno ridotto le distanze tra le persone, hanno velocizzato l’informazione e sono un grossissimo veicolo commerciale totalmente gratuito, fa da contraltare l’aspetto negativo che chiunque, colto o meno, esperto o meno, persona perbene o meno, stabile mentalmente o meno, può dire ciò che vuole a chiunque nascosto dietro una tastiera. Ciò ha generato una cattiveria inaudita. Porto sempre come esempio Trip Advisor. Una volta se un piatto non ti piaceva o lo dicevi direttamente al gestore del locale oppure non dicevi nulla, limitandoti a non andare più in quel posto. Adesso la gente al momento non dice nulla, ma non vede l’ora di tornare a casa per sfogare frustrazioni represse facendo una schifezza il posto nel più completo anonimato. Questa cosa non va bene.

Cosa è per te la Napoletanità? Uno state of mind. Si è napoletani dentro, dalle piccole alle grandi cose. Napoli o ce l’hai o non ce l’hai, e se non ce l’hai dentro non la puoi capire;

Che significa portare l’Antica pizzeria da Michele nel mondo? Un orgoglio, una sfida, una grande soddisfazione. A volte guardo la foto di mio nonno e gli chiedo “L’Avresti mai detto che un giorno saresti arrivato in Giappone?… Grazie per non avermi insegnato a fare le pizze!

Cosa ti dicono all’estero quando si trovano difronte a un brand made in Naples? Ci sono due fattori. Il made in Naples e la pizza. Combinando queste due cose non si può non sorridere. Sono tutti entusiasti, allegri, pieni di energia. La pizza e Napoli nel mondo portano allegria, e questa è la cosa più bella di questo lavoro.

L’orgoglio di essere Napoletano che vuol dire per te? Vuol dire non rinnegare mai le proprie origini. Noi siamo Napoletani prima che Italiani, due secoli fa la nostra città era la capitale di uno stato, una capitale europea. Ed il nostro orgoglio, tra miliardi di problemi, lo portiamo sempre avanti. L’Italia nel mondo è conosciuta per una serie di cose: La canzone (Napoletana), La pizza (Napoletana), il modo di parlare gesticolando (Napoletano)….che vogliamo di più?

Come reagisci agli stereotipi su Napoli che incontri all’estero? Dico la verità, non ne ho incontrati più di tanto, magari ne vedo più in pizzeria quando vengono turisti da fuori. Ricordo un giorno ero alla cassa della pizzeria e venne una comitiva di toscani. Uno di loro mi si avvicinò e cominciò “Ciao Michele (il mio bisnonno morto circa nel 1960…), il Vesuvio sta sempre là?”…certo, a meno che non lo abbiano spostato stanotte… “E dimmi, a sfogliatella dove sta?”…vicino al mandolino…credo….

La “Napoli da Vivere” si può esportare nel mondo? Assolutamente si, la Napoli quella buona, purtroppo fino a qualche anno fa abbiamo esportato solo quella cattiva…

Fatti una domanda e datti una risposta: Cosa vuoi fare da grande?….Il cantante di night.

Ultime 2 domande, per quale squadra di calcio fai il tifo? Di che parliamo? Napoli of course, un vero napoletano non può tifare per un’altra squadra.

Che suggerimenti daresti al presidente della squadra? Nulla, contrariamente a tutte le critiche che riceve, io ho molta stima in De Laurentiis e credo che stia facendo un ottimo lavoro. Il salto di qualità va fatto, ma non dipende da lui, che con la sua gestione oculata mantiene la squadra ad un livello leggermente inferiore alle multinazionali del calcio che però hanno entrate che noi non avremo mai. Sono soddisfatto…certo vincere un altro scudetto non sarebbe male….

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