Dolores De Pans e Gustavo La Mazza: i grandi lettori che salveranno Fnac

fnac napoli

Ci sono notizie che si diffondono rapide e in tutte le direzioni come neppure la più terribile delle epidemie ha saputo fare. E, talvolta, queste stesse notizie, che in un battibaleno sono arrivate alle orecchie di tutti e che si presentano come minacce imminenti, lì lì pronte a scoppiare, sono poi rimaste sospese a mezz’altezza. Si badi bene, la minaccia è sempre là. Ma una persona, ad un certo punto, un po’ se ne dimentica. È il caso della crisi che ha colpito la Fnac. Chi è che non ne è a conoscenza? Voglio dire, lo sanno tutti! È solo che, se ci si passa lì davanti una volta, e poi una seconda volta, e Fnac sta sempre aperta, alla terza io non mi immagino più di trovarla con le saracinesche chiuse per sempre.

Ed è qui che mi sbaglio! Perché la crisi c’è e per bypassarla, questa crisi, ci vuole la fantasia. Il guaio grosso è che  se un negozio è in crisi non può smettere di comprare cose che dovrà vendere, poi, ai suoi clienti. Come fa ad uscire dalla crisi se non ha roba da mettere in vetrina? Non si compra in un negozio che non ha niente da vendere! Cioè, è ovvio.

Eppure i piani alti della Fnac, su questa cosa, hanno qualche timore. L’idea geniale è venuta ai librai della Fnac: dovendosi attenere alla politica della crisi del negozio -non si acquistano libri, se non le nuove uscite (quelli con la copertina rigida, che costano 30 euro a copia, li avete presente?)- questi poveri librai senza libri si sono inventati dei lettori immaginari. Tra questi vi è Gustavo La Mazza che, assieme ad altre lettrici dai nomi di pornostar, si fa spedire dalla sede Fnac di Milano i libri che vuole leggere. Poi ci sono anche Dolores De Pans e Dolores De Retto, che, nonostante i problemi di salute, si pappano un bel po’ di libri al mese.

È grazie a questi lettori immaginari, poveri diavoli dai nomi improbabili, ed è grazie, soprattutto, ai librai di Fnac Napoli, che quando andrete alla Fnac, forse, chiedendo Guerra e Pace, non vi sentirete rispondere: No niente Tolstoj. Ma, se volete, abbiamo l’ultimo libro su Cavani.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno.

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